Ogni struttura sanitaria, sia essa ospedale, casa di cura, RSA, centro assistenziale diurno o similare, deve prestare massimo impegno e rigorosità nella prevenzione legionellosi. In queste realtà collimano i rischi propri del settore, legati alle procedure assistenziali ed alle tipologie di conformazione ed utilizzo degli impianti, con i rischi legati agli ospiti/pazienti.

Impianti idrici molto estesi e ramificati (in buona parte vetusti e modificati/ristrutturati in più riprese) utenze poco o molto poco utilizzate, procedure assistenziali invasive o direttamente connesse all’apparato cardiorespiratorio, impianti aeraulici centralizzati dotati di torri di raffreddamento, temperatura dell’acqua alle utenze <50°C per evitare il rischio ustioni ecc., sono fattori di criticità comunemente rilevati a livello strutturale.

Pazienti, ospiti o degenti con malattie croniche, debilitati da pregresse patologie o ricoveri, con problemi cardiorespiratori, diabete, trapiantati o che hanno seguito percorsi chemioterapici, sono tra i principali fattori di rischio legati agli utenti di tali strutture.

Occorre pertanto effettuare la valutazione del rischio relativa sia agli impianti sia agli utenti, in relazione alle prestazioni sanitarie ed assistenziali erogate in ogni reparto.

– Evitare quanto più possibile l’inutilizzo di ogni utenza presente
– Flussare le docce ed i lavabo meno utilizzati (soprattutto in caso vi siano locali comuni di lavaggio su barella per gli allettati, a discapito delle utenze presenti nelle camere)
– Non lasciare tubature esposte e non coibentate
– Controllare, pulire, decalcificare o sostituire i filtri rompigetto ed i doccini delle utenze con ciclicità prestabilita
– Programmare durante l’anno trattamenti mantenutivi dell’impianto idrosanitario mediante sistemi di trattamento acqua automatici
– Dotarsi di filtri ad ultrafiltrazione da installare alle utenze nei reparti a maggior rischio (terapia intensiva, maternità e ostetricia, geriatria ecc.) oppure per far fronte nell’immediato ad emergenze evidenziate dall’autocontrollo
– Utilizzare acqua sterile per le pratiche assistenziali che prevedano aerosol, nebulizzazione idrica o che coinvolgano l’apparato respiratorio
– Controllare e sottoporre a manutenzione periodica e sanificazione l’impianto aeraulico, sia in fase di volture caldo/freddo, sia durante il periodo lavorativo. Prestare massima attenzione in caso di torri di raffreddamento.

Formazione della figura di “Responsabile della identificazione e della gestione del rischio legionellosi” specifica per questo settore lavorativo