Prevenire, dal latino “praevenire“, ovvero venire prima, precedere, anticipare.

E’ corretto affermare di essere in grado di prevenire legionella? La risposta è NO.

Legionella è un batterio ubiquitario degli ambienti acquatici, quindi è altamente probabile che sia già presente – seppur in quantità modeste – all’interno degli impianti sottoposti a monitoraggio.

Piccole colonie del batterio entrano nelle reti idrosanitarie dall’acqua di approvvigionamento (anche condutture pubbliche) le quali però, essendo alimentate da acqua fredda <20°C, mantengono livelli di legionella ridotti grazie proprio alla temperatura bassa che favorisce lo stato di quiescenza del patogeno.

Per questo motivo, il miglior risultato che si possa ottenere da un campione sottoposto ad analisi per ricerca di Legionella è <100ufc/l. Inferiore a 100 unità formanti colonie in un litro non vuol dire 0; afferma la non rilevabilità del batterio con il metodo di ricerca adottato, stante 100 la soglia minima di sensibilità al rilievo.

Quindi, lo scopo della prevenzione è mettere in sicurezza gli impianti e gli ambienti per impedire la proliferazione del batterio, affinché i fruitori di questi ultimi non incorrano in un contagio da legionella che, essendo la Febbre di Pontiac una manifestazione del contagio pressoché non diagnosticabile, si traduce con la Malattia dei Legionari. Ovvero, la vera e propria Legionellosi.

Ogni attività lavorativa ha peculiarità specifiche che richiedono metodiche preventive strutturate in relazione alle diverse realtà; differenziandosi queste ultime per tipologia di utenti, specifiche tecnico impiantistiche, frequenza d’utilizzo degli impianti e, in ultimo ma ugualmente importante, ricerche, casi di studio e di cronaca in materia propri di un particolare settore.

Di seguito le indicazioni per le macro categorie interessate dalla prevenzione legionellosi: